Il centro sportivo
Sento il segnale di una notifica, guardo il telefono: “Michele ha creato il gruppo LAVORI SPOGLIATOI”; “Sei stato aggiunto” . Tanti nuovi gruppi WhatsApp nascono oramai molto frequentemente, può essere per la nuova classe scolastica di tuo figlio, oppure i tuoi amici dello sci che vorrebbero ritrovarsi anche l’estate ed andare in montagna o ancora tuo cugino che ha creato il gruppo per organizzare il compleanno di sua figlia, oramai fa parte della nostra quotidianità. Quando abbiamo creato “questo” gruppo è stato per noi un vero evento: dopo più di 3 anni finalmente si partiva! Tre anni possono passare veloci se si pensa alla vita di tutti i giorni dove siamo abituati alla routine del lavoro, scuola, casa, ecc... ma quando sei in attesa di qualcosa a cui tieni veramente, a cui hai destinato tante energie e tanto tempo, di quello che era il “tuo” tempo libero, allora quest’ultimo ha un altro modo di scorrere. “… Mi dispiace signori, la sezione A1 va bene, il progetto rispetta le caratteristiche, ma … manca ancora il parere del Ing. “Bianchi” per poter approvare questa fase... “… Gli spazi sono stati correttamente identificati, ma purtroppo e la perizia del Dott. “Rossi” non riporta una misura che la commissione prevede…ecc. ecc. attendiamo il completamento e vostre nuove comunicazioni… Distinti saluti. Soprattutto nell’ultimo anno, ogni volta che chiedevamo se il nostro progetto fosse finalmente a posto, ricevevamo sempre risposte di questo tipo e quindi bisognava rimettersi al lavoro per risolvere questo o quel problema. Per fortuna, grazie soprattutto alla testardaggine di qualche dirigente ogni ostacolo che si presentava è stato affrontato e superato.
Dobbiamo riconoscere che lanciarsi in una impresa simile, in anni come questi non è facile come forse poteva esserlo qualche anno fa; tanti hanno provato cosa significa affrontare la burocrazia in fase di progettazione e costruzione e vi assicuriamo che doversi confrontare con funzionari della Provincia Autonoma di Trento, del Comune, del CONI e della Federazione Italiana Gioco Calcio ha creato non poche difficoltà a noi “poveri dirigenti”, carichi di buona volontà ma sicuramente impreparati ad affrontare simili problematiche, poi se lo fai addirittura dopo una giornata di lavoro...questo dovrebbe rendere l’idea. Con le sole nostre forze non avremmo mai potuto affrontare una simile impresa ed è grazie all’aiuto di alcune persone “speciali”, che hanno messo a disposizione in modo incondizionato la loro professionalità, che abbiamo potuto approcciare, affrontare gestire ed infine portare a termine un’opera che è già a tutti gli effetti un valore aggiunto per comunità di Caldonazzo. Domenica 27 ottobre 2019 abbiamo quindi inaugurato, alla presenza delle autorità la nuova sede presso il “Centro Sportivo Giorgio Stenghel” in località Pineta. Se tre anni sono stati necessari alla direzione dell’Audace, (da più di 50 anni “gestori” della struttura sportiva comunale) per ipotizzare, pensare, progettare l’opera, solamente tre mesi sono serviti per realizzarla. Anche questo è un aspetto di cui andiamo fieri in quanto l’obbiettivo “ben chiaro” era che i lavori non potevano interferire con l’attività sportiva (che da qualche anno a questa parte interessa circa 130 atleti). Non potevamo semplicemente “chiudere” per un anno (cosa avremmo potuto fare…non iscrivere le 7 squadre di calcio e lasciare a casa i ragazzi; quanti di questi avrebbe potuto iscriversi a Levico, a Vigolo Vattaro, a Pergine… sarebbe stato un errore clamoroso). Con questo aspetto ben chiaro in testa ci siamo seduti a tavolino con le ditte che hanno partecipato e vinto la gara per l’esecuzione dei lavori ed abbiamo esposto le nostre condizioni vincolanti: con grande soddisfazione non abbiamo avuto difficoltà a sensibilizzare i nostri interlocutori ed abbiamo ricevuto la piena disponibilità in quanto tutti hanno accettato di collaborare permettendo la ottimale coordinazione dei lavori. Il 20 Maggio 2019, alla fine della stagione sportiva scorsa, è stato approntato il cantiere e durante l’estate i lavori sono proseguiti senza tregua (con l’eccezione giustamente di S. Sisto e S. Sistoto...) ed il risultato eccezionale di permetterci di effettuare il primo allenamento della stagione il 30 Agosto 2019.
Non ci piacciono le classifiche (figuriamoci, non lo facciamo per scelta etica nemmeno nel nostro calcio giovanile...) ma siamo consci che l’attuale struttura sportiva sia tra le migliori della zona e questo porta un immediato prestigio all’Audace, come primo utilizzatore, ma subito dopo al Paese di Caldonazzo che avrà la possibilità di utilizzarla in diversi modi. Il progetto, lo ricordiamo, era nato in una delle tante giornate “campali” che spesso movimentano il fine settimana del centro sportivo, dove gruppi di ragazzi con i loro borsoni pronti a partecipare alla partita, si cambiavano sul muretto che costeggia il campo sportivo perché gli spogliatoi erano occupati da altrettanti ragazzi che dovevano giocare la loro partita. Questa scena, che negli ultimi anni si ripeteva sempre più spesso, ha messo un tarlo nella testa di qualche dirigente dalla visione “a lungo termine” che è poi mutato nell’idea di poter aumentare il numero degli spogliatoi. Il tutto ha iniziato a prendere corpo quando la Provincia Autonoma di Trento ha reso disponibile la possibilità di partecipare, con un progetto idoneo, ad un contributo specifico per questo tipo di opere. Il sogno ha quindi preso inizio con un cammino molto impegnativo, in primo luogo per la direzione dell’Audace che ha dovuto identificare e dettare le linee guida del progetto, ma anche per l’Amministrazione Comunale ed una serie di persone che ci hanno aiutato nelle varie fasi necessarie alla progettazione e realizzazione dell’opera. Guardando indietro ora, a lavori finiti, vi sono emozioni diverse che si contrappongono: la prima è di grande soddisfazione, in quanto ci rendiamo conto di quanto lavoro e della qualità con cui è stato realizzato, e la seconda è una sensazione di sollievo dal peso determinato dalle responsabilità a cui abbiamo dovuto far fronte per arrivare fino alla fine. È successo, solo per qualche attimo però, di fermarsi a pensare a cosa sarebbe accaduto se non avessimo creduto in questa impresa, è solamente un flash che si accende e sparisce subito perché è sufficiente passare di sera e ammirare la struttura illuminata con i ragazzi che giocano sul campo con le loro casacche colorate per avere un ulteriore conferma di aver fatto la scelta giusta... Concludiamo questo breve resoconto di quanto è stato fatto recentemente al centro sportivo “Giorgio Stenghel” ricordando che tutti possono partecipare alla vita della società, non è necessario avere il proprio figlio iscritto e non sono necessarie particolari conoscenza, è sufficiente avere voglia di aiutare e un po’ di disponibilità. Ci rivolgiamo soprattutto a chi riconosce l’importanza dell’attività sportiva come sistema positivo di aggregazione e abbiamo l’ambizione di creare un gruppo che permetta ed insegni la pratica sportiva con una attenzione alla qualità e all’etica a tutti i ragazzi e le ragazze della nostra comunità.
Mauro